Una sera d’inverno inoltrato
Roccomaria s’accorse d’essere rimasto senza sigarette; disperato s’infilò un
paltò ed uscì di casa avventurandosi nella fitta nebbia dalla quale, a stento,
filtrava qualche rara luce della pubblica illuminazione.
Giunto davanti alla rivendita,
scoprì con disappunto che il negozio ormai era chiuso data l’ora, ma non si
perse d’animo: infilato decisamente l’androne accanto, sbucò nel cortile dove
s’apriva il retrobottega e picchiò con decisione tre colpi alla porta che
rimbombarono per tutto il cortile.
Da dentro la voce spaventata di Agostino, il
tabaccaio, domandò tremolante:
- Chi
è?
- Carboneria!
- Chiiiii?
- Nel nome di sant’Orsola e sant’Omobono, aprite o sfondo la porta!
Alcuni minuti dopo l’ufficiale tornava ad immergersi nella nebbia,
aspirandola a pieni polmoni insieme ad avide boccate della sua sigaretta
preferita.
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