mercoledì 27 giugno 2012

Zanframundo


Questo mitico ed improbabile cognome saltò fuori per la prima volta allorché Roccomaria prese a dar testimonianza d’un fatto accaduto durante la sua permanenza alla “Frontiera Orientale”,  in uno dei tanti reggimenti di cavalleria allora colà stanziati.

Qui prestavano servizio due comandanti di squadrone, che per dovere di riservatezza indicheremo come il capitano “Adalberto” ed il capitano “Burano”.
Costoro erano esattamente l’uno l’opposto dell’altro: generoso, coraggioso, sprezzante del pericolo ed antesignano del “rambismo” il primo; opportunista, lavativo, infingardo ed egoista il secondo.
Entrambi, però, oltre al grado, avevano in comune una cosa:  possedevano un cane.
Ma la comunanza finiva qui: il cane di Adalberto, Buck, era un bastardino di piccola taglia, intelligente, affettuoso, cui, come si suol dire, mancava solo la parola; il cane di Burano, Flock, chiamato Floccone dal suo padrone, era una sorta di cagnone, incrocio anch’esso delle razze più varie, assomigliante più ad un grasso vitello ed anche un po’ ... “mona”.

Fra i due animali c’era la stessa antipatia che intercorreva tra i due ufficiali ed un brutto giorno, Floccone morse Buck che, benché soccorso ed assistito amorevolmente dal suo padrone, prese a peggiorare di ora in ora.
Il capitano Burano, incontrando Adalberto al Circolo, aveva per di più girato il ferro nella piaga:
- Ho sentito che Floccone si fa rispettare da Buck.
- Prega e spera che Buck non muoia, - gli rispose Adalberto trapassandolo con quegli occhi di ghiaccio famosi per il timore che incutevano nei dipendenti e per le avventure amorose che gli procacciavano - altrimenti tu ed il tuo cane farete la stessa fine.
Ma Buck morì il mattino successivo.
Adalberto venne fuori dal suo ufficio e gridò quella frase che diventerà memoria storica:
- Zanframundo, portami un garand ed una cartuccia.
Zanframundo era il suo attendente
Con calma e professionalità, aprì l’otturatore, inserì la cartuccia in canna, prese la mira e fece fuoco.
Floccone s’accasciò senza un guaito in quell’angolo ov’era solito oziare al sole.

Zanframundo, nel riprendere l’arma, imperturbabile:
- Signor capitano, cosa devo fare di Buck?
- Sia seppellito con onore sotto la torre d’ardimento .
- Anche Flock?
- No. Quello buttalo sul camion della raccolta immondizie.
Burano scomparve per lungo tempo dalla caserma, prima per malattia, poi per tutte le licenze che gli spettavano, anche per l’anno a venire.

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Tanto vi rivendo con beneficio d’inventario, data la personalità del narratore, tuttavia, prendendo le mosse da sì edificante racconto, nel vocabolario di Roccomaria "Zanframundo" è il nome proprio di persona che verrà dato a qualsiasi soldato che avesse avuto a che fare con lui o divenisse, per avventura, coprotagonista in una delle sue storie.

Così inevitabilmente ed immancabilmente Zanframundo sarà di volta in volta furiere, attendente, cameriere nel Circolo, autista o pilota di carro armato, ecc. ...

La casistica lo vuole di bassa statura, sveglio ma ignorante, intelligente nel soddisfare le esigenze del superiore, ma sconfitto sistematicamente dalle regole immote e non scritte della naia.

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